Il “Disagio giovanile e violenze: possibili proposte dal territorio” è stato il tema al centro della tavola rotonda che si è tenuta a Vila Betania nella sala conferenze della Fondazione Auxilium.
Con questo incontro si è conclusa la tre giorni organizzata in memoria di Pietro Morici, il carabiniere, originario di Valderice, ucciso, assieme al capitano Mario D’Aleo e all’appuntato Giuseppe Bommarito, nell’attentato mafioso del 13 giugno 1983. L’iniziativa si è aperta con i saluti del direttore generale della Fondazione Auxilium Gerry Camarda. Dopodichè sono intervenuti il vescovo di Trapani, monsignor Pietro Maria Fragnelli, il prefetto Tommaso Ricciardi, il sindaco di Valderice Francesco Stabile, il comandante provinciale dei Carabinieri di Trapani, Gianluca Vitagliano, ed il comandante provinciale della Guardia di Finanza Pasquale Pilerci. Alla tavola rotonda hanno preso parte anche il giudice Alessandra Camassa, presidente del Tribunale di Marsala; il psicologo Nicola Pollina; la psicoterapeuta Francesca Bommarito; Sonia Fonte, della sezione di Trapani dell’Ussm; Elena Avellone, delegata provinciale del Coni; Ubaldo Augugliaro, presidente provinciale del Movimento cristiano lavoratori di Trapani; Maria De Vita, presidente del Consorzio Solidalia; Roberta Gaetani, di Agende Rosse Palermo “Casa di Paolo”, che nel suo intervento ha ricordato il giudice Paolo Borsellino. Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche i parenti dei carabinieri uccisi nell’attentato del 13 giugno 1983. I lavori sono stati coordinati dalla professoressa Vita Polisano.